Nella scelta del piano cottura è fondamentale prestare attenzione non solo all’estetica, ma anche alla praticità: per preparare i pasti nel modo migliore, infatti, è fondamentale poter contare su una cucina comoda e accogliente. Sono tre le proposte tra cui scegliere:
- il piano cottura elettrico
- il piano cottura a induzione
- il piano cottura a gas
Il piano cottura elettrico
Il piano cottura elettrico è, a dir la verità, poco diffuso in commercio, anche a causa del prezzo non proprio conveniente. Uno dei suoi pregi più evidenti consiste nella resistenza ai diversi pesi e al cambiare delle temperature; la manutenzione, inoltre, è agevole, in quando la superficie è facile da pulire e non ci sono tutti gli ostacoli tipici dei fornelli a gas. L’efficienza energetica, tuttavia, non è ottimale, perché una parte del calore deve scaldare il piano di vetroceramica e solo la parte restante consente di riscaldare le pietanze.
Nei sistemi più moderni, comunque, al posto delle resistenze elettriche ci sono le lampade alogene. Va detto, però, che i piani cottura elettrici con radiante alogeno non sono così facili da reperire, almeno nel nostro Paese.
Il piano cottura a induzione
Il piano cottura a induzione si caratterizza per un prezzo piuttosto elevato, che tuttavia viene compensato dai minori consumi che genera per il suo utilizzo. Il calore che serve a cucinare, infatti, non viene disperso né sul piano cottura né nell’aria, ma va a colpire direttamente le pentole: si stima che circa il 90% dell’energia che viene assorbita si tramuti in calore.
La maggiore efficienza energetica si traduce anche in tempi più rapidi (per esempio per far bollire l’acqua l’induzione è molto più veloce rispetto al gas); inoltre, non si corre il rischio di scottarsi o di ustionarsi, dal momento che il piano rimane sempre a una temperatura ridotta.
Tra i punti deboli che è necessario prendere in considerazione c’è la necessità di un contatore di energia elettrica che assicuri una potenza superiore alla norma, visto che il piano cottura a induzione richiede di sopportare grandi carichi. Inoltre, non tutte le pentole possono essere usate con questa soluzione: le padelle devono avere un fondo realizzato con materiale ferroso, il che vuol dire che devono essere evitati i tegami in rame e in alluminio.
Come noto, nel caso dell’induzione non ci sono fiamme e non c’è il fuoco: tutto dipende dai campi magnetici che fanno sì che le pentole siano scaldate dalla corrente elettrica. Quando si usa un piano cottura a induzione è necessario rispettare alcune precauzioni: per esempio, non devono essere impiegati mestoli e cucchiai in metallo, che potrebbero interferire con le correnti. Inoltre, è opportuno rimanere sempre ad almeno una decina di centimetri di distanza dai fornelli, così da non esporsi a un campo magnetico troppo intenso. I campi magnetici, infatti, potrebbero (non si hanno certezze) essere dannosi per la salute.
Il piano cottura a gas
Il piano cottura a gas continua a essere, almeno per il momento, la soluzione più comune nel nostro Paese, anche perché è la meno costosa. Di certo si tratta del piano cottura meno recente, ma ciò non vuol dire che esso sia poco adatto a una cucina moderna. La possibilità di regolare il calore in maniera istantanea è uno dei suoi punti di forza; inoltre, con un piano cottura a gas non si è costretti a prestare attenzione ai materiali delle pentole che si utilizzano.
Certo, c’è da tenere conto della notevole dispersione di energia, che si traduce in uno spreco anche economico; in più per il collegamento del gas non si può prescindere dall’intervento di un professionista.
Nella maggior parte dei casi un piano cottura a gas include 4 fuochi, ma esistono versioni con 5 o 6 fuochi, che possono avere fiamme di dimensioni differenti per assecondare ogni esigenza: è ovvio che per riscaldare un semplice pentolino del latte, per esempio, non c’è bisogno di una fiamma così grande come quella richiesta per un tegame in cui si prepara la polenta.
Nei sistemi più recenti è prevista la presenza di una tecnologia di sicurezza in virtù della quale la fuoriuscita del gas viene bloccata nel caso in cui si dovesse spegnere la fiamma.
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