Il piano cottura è un elemento indispensabile per qualunque cucina, le cui misure sono variabili a seconda dello spazio che si ha a disposizione. Se si ha in mente di creare una cucina componibile, è utile avere un’idea delle diverse opzioni in questo senso.

Per un piano cottura classico con alimentazione a gas, la larghezza minima è di 30 centimetri: in questo caso si può contare solo su un paio di fuochi, su una corona tripla al centro o su una corona tripla con un fuoco. Ovviamente è possibile scegliere anche soluzioni intermedie, dal momento che ciascun produttore può prevedere delle specifiche esclusive.

Le misure dei piani cottura

I piani cottura da incasso larghi 30 centimetri, per esempio, non sono a catalogo di tutti i produttori. La profondità in genere oscilla tra i 51 e i 52 centimetri. Affinché il piano possa essere incassato, la luce deve essere tra i 27 e i 29 centimetri per la larghezza e a una profondità di 49 centimetri.

Di norma un piano cottura simile non è progettato per rimanere da solo ma va a integrare altri fornelli. Chi ha la possibilità di gestire lo spazio in larghezza in base alle proprie necessità può prevedere di inserire due o più piani da 30 centimetri, in modo che varie tipologie di fornelli possano essere combinate assieme.

I piani di cottura larghi 40 centimetri

Come avviene per tutti gli elettrodomestici da incasso, anche nel caso dei piani cottura è molto importante prendere le misure con la massima attenzione ai fini di una progettazione accurata. Per un piano a incasso con larghezza di 40 centimetri, i fuochi sono suddivisi più o meno nello stesso modo previsto per il piano da 30 centimetri, con misure esterne che prevedono una profondità di 47 centimetri.

Per quel che riguarda la luce per l’incasso, la profondità consigliata è di 45 centimetri, mentre la larghezza è di 38. Passando ai piani cottura larghi 45 centimetri, si ha a che fare in questo caso con soluzioni di dimensioni un po’ più grandi, e che dunque riescono ad accogliere fino a tre fuochi; la profondità è pari a 50 centimetri. Per inserire questo tipo di piano cottura, il vano deve essere profondo 48 centimetri e largo 41.

I piani cottura più grandi

A seconda del tipo di cucina e dello spazio che si ha a disposizione si possono scegliere anche piani di cottura di dimensioni superiori.

Per esempio, i modelli con larghezza da 60 centimetri, che per altro sono molto diffusi e vengono usati spesso per le cucine componibili; non a caso sono prodotti da quasi tutte le aziende del settore. L’ingombro esterno può essere di:

  • 56 centimetri
  • 58 centimetri
  • 5 centimetri
  • 60 centimetri.

La profondità, invece, oscilla tra i 50 e i 51 centimetri. Per il suo inserimento, lo scasso ha una larghezza di 55 o 56 centimetri e una profondità di 47 o 48 centimetri. C’è anche una variante larga 62 centimetri, per la quale il vano luce deve essere largo 59.2 centimetri e profondo 49.

Proseguendo con misure più significative, ecco il piano cottura a incasso largo 75 centimetri; come si può facilmente intuire, una soluzione di questo tipo è sinonimo di comfort e di praticità, dal momento che consente di posizionare sul piano le pentole e le padelle in maniera comoda. Ciò è utile, per esempio, se si devono usare nello stesso momento due o più tegami.

I consigli per un piano di cottura spazioso

L’ingombro di un piano di cottura largo 75 centimetri presuppone una profondità di 51 centimetri; per il suo inserimento occorre una larghezza di 56 centimetri a fronte di una profondità di 48 o 49 centimetri. In alcune circostanze ci potrebbe essere bisogno di un lieve ritocco da effettuare al top della cucina. Va detto, comunque, che i prodotti in commercio possono essere caratterizzati da lavorazioni differenti, che richiedono leggere variazioni a seconda dei casi.

In ogni caso, solo un piano di cottura da incasso che funzioni alla perfezione ti permette di vivere la cucina in maniera impeccabile: visita il nostro sito per scoprire le migliori proposte sul mercato e acquistare quella giusta per te!